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Metodo per imparare a suonare la chitarra che intende sviluppare le abilità dei giovani musicisti, a partire dai primi passi con lo strumento. Il percorso, molto progressivo, è diviso in tre sezioni e propone una difficoltà tecnica alla volta, per favorire un apprendimento facile e lineare. Ampio materiale per giocare, improvvisare e manipolare la musica affianca brani provenienti da molteplici culture, rendendo varia e divertente la lezione di chitarra.
Numerosi i brani per duo, trio e quartetto di chitarre, da suonare con il maestro e/o con i compagni. Interamente a colori, è allegramente animato da due simpatici draghetti.
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TECNICA DI BASE. PRIMO REPERTORIO PER CHITARRA SOLA, DUE E TRE CHITARRE
Manuale di nuova concezione nel quale sono instillati “in nuce” tutti i principi basilari di una metodologia moderna e funzionale. Esso potrà accompagnare l’allievo chitarrista nei primi anni della scuola media fornendogli una formazione adeguata per diventare a suo piacere un fine dilettante o per proseguire senza intralci il percorso conservatoriale.
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La lunghissima storia della scrittura musicale è costellata di ingegnosi tentativi fatti dall’uomo per fissare in qualche modo la memoria dei suoni. Se siamo ormai distanti anni luce dalle primitive incisioni sulle tavole di pietra, nondimeno la pagina musicale rimane ancora oggi una semplice traccia, un brogliaccio che, ad onta della più meticolosa precisione grafica, ammette infinite interpretazioni. Di ciò è ben consapevole il compositore al quale non rimane che arrendersi: “Sarebbe illusorio credere che si possa fissare sulla carta ciò che fa la bellezza ed il carattere dell’esecuzione!” (Liszt). Stando così le cose, si potrebbe essere tentati di rinunciare alla ricerca di canoni interpretativi attendibili per affidare al semplice estro artistico dell’interprete, strumentista o cantante, l’atto di rigenerazione sonora della pagina scritta ma, nondimeno, essa presenta alcuni parametri formali che, bene interpretati, possono offrire una prima e fondamentale chiave di traduzione.
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Il presente lavoro, d’aspetto solo apparentemente antologico, potrebbe forse essere più realisticamente collocato nella fascia del “metodo”, in quanto attraverso una scelta non casuale dei brani ed alla proposta di varie formule ed esercizi tecnici mira a far raggiungere con la massima gradualità ed efficacia l’apprendimento della tecnica di base della chitarra classica.
La suddivisione in due volumi è suggerita dal voler rendere più “agile” l’utilizzo delle varie parti degli stessi, rendendo possibile un percorso didattico differenziato a seconda del livello di partenza dell’allievo.
In questo secondo volume si approfondiscono i brani polifonici, acquisendo e consolidando abilità che portano alla progressiva padronanza di tutti i vari tipi di tecnica (scale, arpeggi, legati, ecc.) tutte presenti in varia misura in questa seconda parte.
La scelta dei brani dà anche rilievo alla varietà linguistica, lasciando spazio sia al repertorio ottocentesco più conosciuto e già ampiamente “collaudato” che a quello d’autori del nostro secolo o addirittura dei nostri giorni.
Nell’ Appendice, Esercizi tecnici, si possono approfondire in maniera maggiormente specifica gli aspetti più “meccanici” della prassi esecutiva, isolando le varie problematiche della tecnica chitarristica ed approntando esercizi “ad hoc”.
In fondo al secondo volume, oltre ad un breve accenno a come si accorda la chitarra, è presente un riferimento alle posizioni più usate nella pratica della chitarra ritmica, dato che non è rara, anzi è oramai sempre più frequente, la realizzazione di partiture orchestrali destinate alla pratica della musica d’insieme in cui il nostro strumento ricopre un prezioso ruolo di sostegno ritmico realizzato appunto con accordi. La serie di giri armonici inserita in questa sezione, vuole orientare l’allievo nell’apprendimento delle posizioni più frequenti. A tale scopo è presente anche uno schema, in cui inserire con facilità eventuali altri accordi che l’insegnante
ritiene sia in caso di apprendere.
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PRAELUDIO – ALLEMANDE – COURANTE – SARABANDE – BOURRÉE – GIGA
Trascrizione per chitarra e diteggiatura di Marco Caiazza
La Suite in Mi minore BWV 996 è una composizione giovanile di Bach che presumibilmente risale al periodo compreso tra il 1708 e il 1717 ed è stata scritta per il Lautenwerk, strumento simile al clavicembalo ma con corde di budello, che unisce la sonorità del liuto con l’agilità polifonica tipica degli strumenti a tastiera. Per la presente trascrizione l’autore si è servito della copia realizzata da Johann Gottfried Walther (1684-1748) dal titolo: Praeludio – con la Suite / da / Gio: Bast. Bach, scritta in doppio rigo in chiave di soprano e basso e conservata presso la Staatsbibliothek di Berlino (Mus.ms. Bach P 801). Sotto al titolo, e solo in questa versione, vi è un’aggiunta realizzata con una diversa calligrafia: “aufs Lauten Werck”. Per la presente edizione l’autore ha deciso di conservare fedelmente l’aspetto grafico del manoscritto di Walther. Anche gli abbellimenti sono riprodotti nella loro grafia originale, senza quindi proporne l’equivalente in termini di notazione attuale: il mordente quindi indicherà anche il trillo.
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UN VIAGGIO NEI DIVERSI STILI MUSICALI
PER PICCOLO GRUPPO O ORCHESTRA – AD USO ALUNNI
L’Ensemble/Orchestra di Chitarre rappresenta l’occasione per gli studenti, non solo di socializzare musicalmente e quindi di apprendere tutte le dinamiche della musica d’insieme, ma in più di conoscere e approfondire le possibilità orchestrali del nostro amato strumento. Questi arrangiamenti e i brani originali, oltre ad avere stili diversi a imitazione del blues, rock, jazz, popolare ma anche del classico e del moderno, sono arricchiti da una ricercata e approfondita espressività delle risorse ritmiche, timbriche e percussive, della chitarra. Tutto ciò mai in chiave effettistica, ma sempre con un senso musicale e orchestrale. La logica è di dare agli arrangiamenti un taglio professionale, ma anche gradevole e coinvolgente, sia per gli studenti nell’atto del suonare, sia per gli ascoltatori in occasione dei saggi musicali. Gli stessi docenti saranno più interessati e motivati a preparare brani con questa impostazione di arrangiamento. In questa raccolta del Primo Ensemble di Chitarre alcuni brani sono orchestrazioni di melodie o studietti polifonici già presenti nel metodo Il Mio Primo Libro di Chitarra.
Una novità è rappresentata dal brano Medi-Terraneo che introduce gli alunni all’improvvisazione, anche se guidata. Questa pratica è molto trascurata in ambito classico, ma credo che vada valorizzata, essendo molto formativa, al di là del genere musicale. Infine la presenza di basi permetterà agli studenti non solo di potersi esercitare autonomamente con maggior soddisfazione, ma anche di potersi registrare per preparare eventuali ensemble virtuali.
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UN VIAGGIO NEI DIVERSI STILI MUSICALI
PER PICCOLO GRUPPO O ORCHESTRA – AD USO DOCENTI
L’Ensemble/Orchestra di Chitarre rappresenta l’occasione per gli studenti, non solo di socializzare musicalmente e quindi di apprendere tutte le dinamiche della musica d’insieme, ma in più di conoscere e approfondire le possibilità orchestrali del nostro amato strumento. Questi arrangiamenti e i brani originali, oltre ad avere stili diversi a imitazione del blues, rock, jazz, popolare ma anche del classico e del moderno, sono arricchiti da una ricercata e approfondita espressività delle risorse ritmiche, timbriche e percussive, della chitarra. Tutto ciò mai in chiave effettistica, ma sempre con un senso musicale e orchestrale. La logica è di dare agli arrangiamenti un taglio professionale, ma anche gradevole e coinvolgente, sia per gli studenti nell’atto del suonare, sia per gli ascoltatori in occasione dei saggi musicali. Gli stessi docenti saranno più interessati e motivati a preparare brani con questa impostazione di arrangiamento. In questa raccolta del Primo Ensemble di Chitarre alcuni brani sono orchestrazioni di melodie o studietti polifonici già presenti nel metodo Il Mio Primo Libro di Chitarra.
Una novità è rappresentata dal brano Medi-Terraneo che introduce gli alunni all’improvvisazione, anche se guidata. Questa pratica è molto trascurata in ambito classico, ma credo che vada valorizzata, essendo molto formativa, al di là del genere musicale. Infine la presenza di basi permetterà agli studenti non solo di potersi esercitare autonomamente con maggior soddisfazione, ma anche di potersi registrare per preparare eventuali ensemble virtuali.
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Una bella raccolta delle migliori musiche composte da Ennio Morricone e appositamente trascritte per Chitarra Classica.
La pubblicazione contiene trascrizioni originali ufficialmente approvate dal M° Ennio Morricone e curate da uno dei più rinomati e stimati chitarristi italiani, Mauro di Domenico.
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Negli anni Cinquanta del secolo scorso, a pochi privilegiati cultori della chitarra venne data l’occasione di “rubare” qualche segreto dell’arte di Andrés Segovia frequentando i suoi corsi presso l’Accademia Musicale Chigiana mentre i più, in attesa di apprendere quegli stessi segreti dalle pagine di un suo Metodo spesso annunciato e mai pubblicato, continuavano a logorarsi con eroica tenacia sulle pagine di un sempre più “vecchio testamento” didattico. Se accadeva di ascoltare qualche prodigioso solista correva l’idea rassegnata che egli possedesse dei segreti che mai in nessun caso avrebbe rivelato. Questo nuovo testo non è finalizzato a svelare presunti segreti ma a fare piena luce sul reticolo di interazioni fra la natura dello strumento e il gioco palese o nascosto delle mani.
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Trad. italiana Erica Salomoni
Supervisione di Massimiliano Chiaretti
Una storia della chitarra, dedicata a tutti i chitarristi, studenti e appassionati, ricercatori e concertisti. Una storia breve, ma al tempo stesso completa. Dopo alcuni cenni sul Rinascimento, la vihuela e la chitarra a quattro cori, si percorre l’evoluzione della chitarra barocca e del suo repertorio. Attraversando il momento di transizione dello strumento nella seconda metà del XVIII secolo, si giunge al periodo classico per eccellenza della chitarra: qui non possono mancare i virtuosi dell’Ottocento chitarristico, ma troviamo anche una carrellata di alcuni nomi meno noti, ma non meno importanti. Si arriva quindi al Novecento, a cui è dedicata la seconda parte del libro. Viene descritta l’evoluzione sia organologica, sia del repertorio dello strumento, spesso citando le parole dei compositori stessi o dei chitarristi di questo secolo. Vengono inoltre riportati i programmi dei recital dei più grandi concertisti del XX secolo e i contenuti delle loro più famose incisioni.
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Dalla Sonata prima a Violino Solo senza basso.
Transcribed for guitar and fingered by Marco Caiazza
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L’Arte della liuteria – perché di questo si tratta – assomma in sé molti elementi peculiari di altre arti, per mettersi infine al servizio di un’ulteriore Arte. In che modo? Beh, tanto per incominciare si potrebbe dire che la tensione estetica del liutaio, la pulsione che ne governa l’opera dapprima mentre disegna uno strumento musicale e poi mentre – dal legno grezzo – lo plasma, lo forma e gli dà voce, per cui vita, sono le stesse che guidano il pittore o lo scultore nella loro ricerca espressiva.
Ma non solo: dovendo lo strumento musicale diventare funzionale ad un’altra Arte, la musica, non può prescindere da fattori dettati dalle proprietà chimiche e fisiche dei legni e dal modo in cui esse interagiscono per diventare sinergiche con le leggi che sovraintendono ai suoni. Ecco quindi che il liutaio deve essere un po’ botanico ed un po’ fisico, un po’ chimico e un po’ matematico, per avvicinarsi alla figura di un altro artista: l’architetto.
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CON 5 VIDEO IN STREAMING
In questo metodo didattico l’autore fornisce diversi spunti per approfondire in modo ordinato ed esaustivo il linguaggio dell’improvvisazione: spunti e idee creative legate soprattutto al ruolo del chitarrista alle prese con il complesso mondo del Guitar Solo. La chitarra fingerstyle ha una sua specifica tecnica e tradizione legata ad una ormai lunga storia che si è evoluta soprattutto nell’ambito della musica americana tradizionale e celtica irlandese; pur essendo uno strumento che permette di poter suonare davvero un po’ di tutto, ha in realtà una sua precisa tecnica che esalta al meglio le sue caratteristiche timbrico stilistiche. Dopo anni di ricerca l’autore ha qui trascritto tante idee provenienti sia dalle tecniche tradizionali e altre frutto di personali soluzioni nate dalla sintesi di tutte quelle influenze maturate suonando tanta musica diversa e che l’autore ha reso utili per affrontare il complesso mondo del chitarrista solista.
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13 composizioni per chitarra
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Allemanda · Corrente · Sarabanda · Giga · Ciaccona
Transcribed for guitar and fingered by Marco Caiazza
Un’accurata trascrizione per chitarra della Seconda Partita in Re minore BWV1004 dal manoscritto autografo delle Sonate e Partite per Violino Solo (BWV 1001-1006) di Johann Sebastian Bach, datato 1720 e conservato nella Staatsbibliothek Preussischer Kulturbesitz di Berlino. La trascrizione è perfettamente fedele all’originale, ma con un’attualizzazione grafica, che ne facilita la lettura.
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Raccolta di 23 brani d’autore, tratti dal repertorio chitarristico e pianistico, trascritti per duo di chitarra e pianoforte, ad uso delle Scuole secondarie di primo e secondo grado ad indirizzo musicale, dei primi corsi dei Conservatori e dell’insegnamento privato. Un’antologia di pezzi della letteratura pianistica e chitarristica dal Barocco al Novecento, che colma una carenza nel repertorio didattico per le prime esperienze di musica d’insieme, fondamentale sia per praticare l’ascolto reciproco, sia per sviluppare le competenze tecnico-strumentali, sia per coltivare la consapevolezza interpretativa. Nell’accurato lavoro di trascrizione, realizzato sulla base delle opere in versione Urtext, particolare attenzione è stata riservata alla distribuzione della linea melodica, che viene assegnata in modo alternato ai due strumenti, al fine di creare un reale avvicendamento tra le parti e di permettere ad entrambi gli interpreti di confrontarsi con il ruolo da protagonista.
Curatore Massimiliano Chiaretti.
Prefazione a cura di Giuliana Corni.